La legge di Stabilità 2019 presenta ai sindaci un conto che sfiora gli 1,3 miliardi di euro.
Il conto censiate inei seguenti tagli: (110 milioni sul Fondo Imu-Tasi), 410 milioni in più di obblighi di accantonamento a garanzia dei buchi della riscossione, 180 milioni di indennità per i contratti scadu ti del personale e, soprattutto, le mancate integrazioni di fondi della spending 2014 silenziosamente confermati per ìl 2019.
È un taglio da 560 milioni di euro che era stato introdotto per tre anni dal decreto 66 del 2014 ed era stato poi prorogato fino al 2018; nel 2019 non doveva esserci perché non aveva più copertura normativa.
A fronte di questi tagli gli Enti Locali potranno aumentare le aliquote dei tributi comunali, in primo luogo quelle dell’Imu e della Tasi.
Nella legge di Bilancio 2019 non è più riproposta la sospensione degli aumenti di aliquote e tariffe che per il 2016, 2017 e 2018 ha impedito l'aumento della pressione fiscale a livello locale. Il vincolo per le aliquote e tariffe ha imposto agli enti locali non solo di ritoccarle in aumento , ma ha anche impedito l'abolizione dei benefici fiscali già deliberati nel 2015 (aliquote agevolate, riduzioni, detrazioni), che comunque avrebbero inciso sul carico fiscale e avrebbero dato luogo a un innalzamento della tassazione. Il blocco escludeva anche la possibilità di istituire nuovi tributi come l’ addizionale Irpef e l’ imposta di scopo.
Ora l’Authoroty parlamentare calcola un aumento della pressione fiscale (dal 40 al 42,4% nel 2019) e quindi l’incrocio fra tagli e sblocco del fisco locale potrebbbe portare ad un ulteriore aumento delle imposte.
Con questa manovra ci sono Comuni che rischiano di dover usare la leva fiscale anche se non era nei loro programmi, perché non si aspettavano questi tagli diretti o indiretti.
L’aumento fiscale potrà verificarsi soprattutto nei Comuni piccoli e medi, nei qual il’aliquota non è già al massimo.
Antonio Ladu
Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano