Idee e proposte per lo sviluppo di Oristano e il territorio provinciale
Il 28 Aprile 2017 presso l’Hotel Mistral 2 l’Associazione “Oristano e Oltre” ha presentato alcune idee e proposte operative per lo sviluppo di Oristano e del Territorio provinciale.
Con questo Post pubblichiamo la prima idea guida; le altre seguiranno nei prossimi giorni.
L’Associazione si augura che possano costituire un’occasione di discussione e confronto per le istituzioni, le organizzazioni economiche e sociali, i cittadini.
1- Oristano città guida
Non vi è dubbio che l’Oristanese sia un territorio in ritardo di sviluppo.
Vive ripiegato su sé stesso e non partecipa alle dinamiche del mondo esterno siano esse istituzionali, politiche, economiche, sociali, culturali; è assente, in particolare, dal dibattito sui temi dell’Autonomia, della Specialità, della Riforma delle Autonomie locali.
L’Oristanese pesa poco negli equilibri politici regionali e viene quindi trascurato. Sicuramente non ha ricevuto un flusso di finanziamenti adeguato alle sue esigenze o quantomeno alla ripartizione teorica fra i territori della Sardegna in base alla popolazione.
Il risultato è la marginalità del territorio che si sente trascurato e si abbandona al vittimismo e alla rassegnazione mentre servirebbe una reazione convinta e decisa per affermare la volontà di rivendicare il ruolo che gli spetta nel panorama regionale.
Come procedere?
Il primo presupposto è la creazione di una Identità Territoriale che affermi la specificità dell’Oristanese nella Regione.
Allo stato attuale, purtroppo, il Sinis, il Montiferru, la Planargia, il Guilcer, il Barigadu, la Marmilla, il Terralbese viaggiano ognuno per suo conto e, pertanto, l’Oristanese non è più un’identità comune.
Il secondo presupposto è la definizione di un Progetto di sviluppo organico e condiviso che parta da una corretta analisi della situazione esistente, dalla individuazione di obiettivi precisi e di strumenti adeguati per raggiungerli.
Il terzo presupposto è la messa in piedi di una Vertenza Oristano sostenuta dall’unità delle forze istituzionali, economiche e sociali del territorio.
Ad oggi questi presupposti mancano tutti.
Spetta alla Città capoluogo porsi alla testa di questo processo esercitando fino in fondo il ruolo di Città Guida.