Inizio col ringraziare l’Associazione Oristano e Oltre per questa e per le future iniziative riguardanti le varie discussioni di Oristano e Provincia. Lo scopo è quello di una seria e sana discussione/confronto sui vari argomenti che ogni volta si affrontano.
Intanto, ora che il tanto sospirato Metano sembra iniziare a prendere piede, ecco che sorgono i primi dubbi.
- I depositi costieri di GNL daranno quella spinta che tutti si attendono?
- La dorsale del Gas, oggi, o meglio quando verrà ultimata, servirà?
Ecco, queste erano le domande oggetto delle riflessioni fatte nell’incontro del 24/10/2017.
I Depositi Costieri di GNL nascono inizialmente per il bunkeraggio delle navi e per l’autotrazione e, vista la posizione strategica del Porto Oristanese penso sia una infrastruttura utile al Territorio e alla Sardegna. L’argomento è sempre più all’ordine del giorno del Consorzio Industriale Oristanese che, su questa iniziativa, sta investendo molto.
Il problema della Sardegna è che ci troviamo, rispetto al continente, indietro di 20 anni ( siamo l’unica regione italiana a non avere il metano); mancano importanti infrastrutture che, a mio parere ,sarebbero già dovute essere presenti. Una volta ultimati, i depositi costieri di GNL possono essere fondamentali per un eventuale riconversione di quelle centrali, oggi alimentate a carbone o BTZ (combustibile non più a norma), quindi in linea con le aspettative poste dalla Regione sulla riduzione delle emissioni.
Si dice anche che il metano sia una soluzione temporanea prima di lasciare il passo alle “sole” fonti rinnovabili, ma penso che se “arriverà” sarà una soluzione a lungo termine.
La situazione Industriale in Sardegna (parlo di industria pesante) è in fase calante già da diversi anni, prossima ormai all’estinzione, vista la chiusura delle principali fabbriche quali ad esempio Eurallumina, Alcoa, Eni con Versalis, Ottana Polimeri, Ottana Energia e tantissime altre.
Riguardo alla Dorsale è giusto e doveroso fare delle riflessioni e valutazioni. Penso sia una infrastruttura che comporta un forte investimento di soldi pubblici e, come è stato puntualizzato nelle varie relazioni, i circa 600 Km di condotta comporteranno uno sfruttamento del suolo non indifferente.
È inoltre prevista anche l’infrastruttura interna nella zona industriale che si collegherà poi alla Dorsale.
Quello che dovrebbe far riflettere, sono secondo me, sono i tempi di realizzazione, visti i due distinti progetti presentati in Regione, da due società Nazionali. L’Assessore all’Industria Maria Grazia Piras, a più riprese, ha detto che la Regione è convinta che i tempi di realizzazione sarebbero stati rispettati poiché le due società hanno un comune interesse a trovare l’accordo su un unico progetto. Su questo aspetto nutro qualche dubbio.
Non si può comunque non tenere in considerazione che i lavori non consistono in un semplice scavo di due metri, ma si dovrà anche rispettare un limite di 20 Mt da una parte e 20 Mt dall’altra, con conseguente consumo del suolo.
È anche vero che se vogliamo che il metano arrivi nelle nostre case questa infrastruttura si deve fare. A due condizioni: che il metano arrivi in tutti i comuni della Sardegna e che i tempi di realizzazione siano rispettati.
Roberto Olivas
Perito Industriale