Con la nomina, avvenuta nei giorni scorsi, del Comitato di Gestione dell’AdSP (Autorità di Sistema Portuale) si completa il processo di riforma dei porti, prevista dal Decreto Legislativo 4 agosto 2016, n. 169.
In Sardegna è stata istituita un’unica Autorità Portuale che, ai tre porti dell’ormai ex Autorità portuale del Nord Sardegna (Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci) e a quello del capoluogo (che faceva capo all’Autorità di Cagliari), vede aggiungersi gli scali di Oristano, Portovesme e la banchina commerciale di Santa Teresa di Gallura.
Con l’istituzione dell’unica AdSP Oristano entra a pieno titolo nella programmazione portuale regionale.
È fondamentale, però, essere presenti nel Comitato di Gestione che ha, tra gli altri, i seguenti compiti: adotta il piano regolatore del sistema portuale; approva, entro novanta giorni dal suo insediamento, su proposta del presidente, il piano operativo triennale concernente le strategie di sviluppo delle attività portuali e logistiche; approva il bilancio di previsione, le note di variazione e il conto consuntivo.
Oristano ha il diritto di sedere nel Comitato di Gestione?
La composizione del Comitato è prevista dal Decreto Legislativo 4 agosto 2016, n. 169 che riscrive completamente l’articolo 9 della legge 28 gennaio 1994, n. 84.
Riporto integralmente la parte dell’articolo che riguarda Oristano:
“1-bis. Alle sedute del Comitato partecipa anche un rappresentante per ciascun porto incluso nell'AdSP e ubicato in un comune capoluogo di provincia non già sede di Autorità portuale. Il rappresentante e' designato dal sindaco e ha diritto di voto limitatamente alle materie di competenza del porto rappresentato.”
Vi è un problema formale; il porto di Oristano è ubicato a Santa Giusta che non è capoluogo di provincia.
Rimane il fatto sostanziale: Oristano e Santa Giusta hanno sempre fatto sistema; il porto è sempre stato inserito nel piano regolatore del Consorzio Industriale: il porto è uno scalo di rilevanza nazionale, non è stato sede di Autorità portuale e non è stato inserito nel sistema dei porti regionali.
È necessario, quindi, portare avanti tutte le iniziative perché questo diritto venga riconosciuto; nel caso vi fossero obiezioni formali, chiedere con forza che la norma venga modificata.
Antonio Ladu
Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeansono de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano