Ho scritto molti post sul Reddito di inclusione (ReI) e sul Reddito di Cittadinanza (RdC) focalizzando l’attenzione su quest’ultimo.
Il recente rapporto dell’ Inps sui risultati del ReI, voluto dal precedente governo come strumento di contrasto alla povertà, è l’occasione per parlarne più diffusamente sia perché è ancora poco conosciuto, sia perché è, per ora,hanno l’unica misura contro la povertà, sia ancora perché il Reddito di Cittadinanza, se e quando verrà attuato, non potrà prescindere da questa esperienza.
Il Reddito di inclusione (ReI) è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale, condizionata alla valutazione della condizione economica. Dal 1° gennaio 2018 il ReI ha sostituito un'altra misura di contrasto alla povertà, il SIA (Sostegno per l'inclusione attiva).
L’Inps ha erogato il ReI a 267mila nuclei familiari, raggiungendo 841mila persone. Ci sono poi i trattamenti SIA, erogati ad ulteriori 44mila nuclei familiari, che possono essere logicamente sommati ai trattamenti ReI: così nel primo semestre del 2018 sono stati raggiunti dalle misure contro la povertà circa 311mila nuclei familiari con il coinvolgimento di oltre un milione di persone.
Limitando l’analisi al ReI, la maggior parte dei benefici vengono erogati al sud (70%) con il 73% delle persone coinvolte.
Campania e Sicilia sono le regioni con maggiore numero assoluto di nuclei beneficiari (insieme rappresentano il 50% del totale e il 53% del totale delle persone coinvolte.
I nuclei con minori sono 169 mila e rappresentano il 63% dei nuclei beneficiari che coprono il 78% delle persone interessate. Diversamente, sono 49 mila i nuclei con disabili, che rappresentano il 18% dei nuclei beneficiari, coprendo il 18% delle persone interessate.
I sardi che hanno beneficiato delle misure contro la povertà sono 33.231. Il Rei è stato percepito da quasi 10.000 famiglie sarde e ha raggiunto 27.043 persone. Se a questa misura si sommano i trattamenti Sia di cu hanno beneficiato 1.645 famiglie e 6.188 persone, risulta che,nei primi sei mesi dell'anno, sono stati raggiunti dalle misure contro la povertà 33.231 sardi
L’importo medio mensile, pari a 308 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un intervallo tra i 242 euro della Valle d'Aosta ai 338 euro della Campania. La classe modale è quella con tre componenti, ma rispetto alla composizione dei nuclei familiari l’incidenza dei percettori di ReI risulta massima per i nuclei con 6 e più componenti con un valore di 534 nuclei ogni 10.000.
In Sardegna, l'importo medio dell'assegno erogato per ogni famiglia è di 274,28 euro).
Non va dimenticato che in Sardegna esiste anche il ReIS, lo strumento regionale di contrasto alla povertà, che si accompagna al ReI, allargando la platea dei beneficiari.
Le prime erogazioni del reddito di inclusione sociale, finanziato nel 2018 con 45 milioni di euro di fondi regionali e 16,5 di fondi europei dovrebbero avvenire entro l’estate, secondo le dichiarazioni degli assessori regionali a Sanità e Lavoro.
L’ammontare potrà variare, a seconda della soglia Isee, fino a un massimo di 9mila euro e a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare: una sola persona avrà diritto fino a 299 euro, due componenti sino a 399, tre sino a 499, quattro e più sino a un massimo di 540 euro.
Le misure, nazionali e regionali, di contrasto alla povertà, possono essere valutate parziali e insufficienti, ma non possono essere ignorate o sottovalutate, come avviene troppo spesso.
Anche perché, fino al 1° luglio 2018, il nucleo familiare doveva trovarsi in una delle seguenti condizioni: presenza di un minore; presenza di una persona con disabilità e di almeno un genitore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertata; presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.
Questo significa che, poiché questo requisito non sarà necessario dopo il primo luglio, nel secondo semestre del 2018 i beneficiari del ReI aumenteranno notevolmente.
Nessuno vieta al nuovo governo di fare di meglio, anzi ciò è auspicabile. Finora, però, alle dichiarazioni non sono seguiti fatti concreti.
Antonio Ladu
Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.