È il quarto post che dedico ai temi del confronto tra la Corsica e lo Stato francese perché penso che siano questioni importanti. Cerco quindi di informare le persone eventualmente interessate in quanto, nella nostra regione, nessuno ha dedicato un rigo a questi problemi.
La giornata del discorso del Presidente della Repubblica si è aperta in un clima teso. I nazionalisti non hanno gradito la chiusura di Macro verso la richiesta di amnistia o quantomeno di riavvicinamento dei detenuti corsi giudicati “prigionieri politici”, mentre Macron ha riaffermato che sono questioni che riguardano il potere giudiziario e non la Politica.
Gilles Simeoni e Guy Talamoni hanno disertato per protesta il pranzo organizzato con tutti gli eletti corsi e Macron da parte sua ha dichiarato ” a me importano la Corsica e i Corsi. Il resto non mi interessa.”
Il Presidente dell’Esecutivo e il Presidente dell’Assemblea regionale non sono però mancati al discorso di Macron.
Cosa ha risposto il Presidente della Repubblica Francese, nel suo molto atteso discorso a Bastia, ai dirigenti corsi?
Dopo aver affermato che essere nella Repubblica francese significa per la Corsica godere della solidarietà nazionale, ha aperto sulla disponibilità dell’iscrizione della specialità corsa nella Costituzione. Più precisamente ha detto che questa iniziativa avverrà nel quadro della revisione costituzionale che sarà fatta entro l’anno.
Non è ancora chiaro in quale contesto avverrà questo riconoscimento: se nel quadro dell’articolo 72 o dell’articolo 74. Non è una questione di poco conto: nel primo caso il riconoscimento avviene all’interno delle Regioni ordinarie, nel secondo la Corsica viene equiparata ai Territori d’oltremare.
Chiusura netta invece su altre due richieste: la co-uffialità della lingua francese e corsa e lo statuto di residente.
Sulla lingua corsa Macron ha sostenuto che il bilinguismo significa valorizzazione della cultura e dell’identità corsa , che ne sosterrà anche finanziariamente l’insegnamento nelle scuole, ma che è contrario alla co-ufficialità e all’utilizzo della lingua come competenza necessaria per accedere a un’occupazione.
Macron ha poi ribadito che lo statuto del residente, che privilegia i locali nell’accesso alle proprietà immobiliari, è inaccettabile perché contrario alla Costituzione francese e al diritto europeo. Non è quindi una buona risposta alla speculazione immobiliare, anche perché creerebbe ancora più effetti di rendita.
Col discorso di Macron le posizioni sono chiare.
Sarà da vedere come le cose evolveranno.
Antonio Ladu
Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.