Il presente post riprende il tema sulla questione demografica in provincia di Oristano (cfr. A Oristano è allarme rosso. Di Riccardo Scintu“). Si utilizza come riferimento territoriale la dimensione provinciale poiché i dati a disposizione (fonte Istat) non permettono di entrare maggiormente nel dettaglio, ma anche per una scelta metodologica, poiché si ritiene, in controtendenza rispetto a quanto stabilito a livello nazionale e regionale, che la Provincia sia un ambito territoriale ottimale per la gestione di una serie di politiche strategiche (viabilità, turismo, infrastrutture e sviluppo economico).

Diversi studi presentati nel corso dell’ultimo decennio hanno concentrato l’attenzione sulle cosiddette Aree Interne, le aree della Sardegna nella quale la questione demografica si fa sempre più importante, visto il repentino spopolamento di molti centri abitati. Semplificando molto il concetto, si può immaginare la Sardegna come un atollo, popolato in prossimità delle coste, in fase di desertificazione al suo interno. Una specie di ciambella con un buco demografico al centro.

Ovviamente il fenomeno tocca tutte le provincie della Sardegna, tale da far mobilitare la popolazione anche all’interno delle stesse province, dalle aree più interne verso la costa. Questo post, per la stessa natura dei dati a disposizione, non fa riferimento alle migrazioni all’interno della stessa Provincia, con annesso spopolamento delle aree interne. Ci si concentra invece allo stato di salute demografica a livello provinciale, attraverso l’utilizzo di dati ISTAT inseriti in una tabella che mette a confronto le seguenti informazioni:

  • tasso di natalità ogni mille abitanti: quanti bambini nascono all’anno ogni 1000 abitanti
  • tasso di mortalità ogni mille abitanti: quante persone muoiono all’anno ogni mille abitanti
  • tasso di crescita naturale ogni mille abitanti: il saldo tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità
  • saldo migratorio ogni mille abitanti: il saldo tra gli immigrati e gli emigrati dal territorio ogni mille abitanti
  • tasso di crescita totale ogni mille abitanti: è il valore sulla crescita o la decrescita dei residenti nel territorio ogni mille abitanti (saldo naturale + saldo migratorio)
  • popolazione 0-14 anni: percentuale di popolazione giovane
  • popolazione 65 anni e più: percentuale di popolazione anziana
  • indice di vecchiaia e età media: indicatori sull’età media della popolazione

La tabelle riporta dei dati sintetici relativi al triennio 2014-2016. Si è optato per questo periodo perché a partire dal 2017 la Sardegna ha avviato un processo di riorganizzazione dell’ente Provincia, tale da non permettere di avere dei dati confrontabili. Tutte le informazioni presenti nella tabella che segue indicano il valore medio dell’indicatore per il periodo 2014-2016. Le caselle della tabella (si veda allegato) sono colorate secondo la seguente graduazione: in rosso acceso si possono osservare i valori più negativi rispetto ai dati registrati dalle altre province, in verde acceso i più positivi. Le altre caselle, relative ai dati intermedi, sono colorati in tonalità più tenui dal rosso al verde, con i valori medi di colore giallo.Per avere maggiori informazioni, si è calcolato anche il trend (peggioramento/miglioramento) del periodo. Tali informazioni non sono inserite in tabella al fine di evitare di rendere la tabella di difficile consultazione, tuttavia vengono riferiti nel testo del post, dove forniscono dettagli utili alla comprensione del fenomeno.

Territorio

Oristano

Nuoro

Carbonia Iglesias

Cagliari

Sassari

Olbia Tempio

Medio Camp

Ogliastra

Periodo 2014-2016

media triennio

media triennio

media triennio

media triennio

media triennio

media triennio

media triennio

media triennio

tasso di natalità (per mille abitanti)

5,83

6,5

5,73

6,9

6,63

7,7

5,9

7,2

tasso di mortalità (per mille abitanti)

11,27

10,73

10,2

8,77

10,03

8,13

10,6

10,3

crescita naturale (per mille abitanti)

-5,4

-4,23

-4,43

-1,87

-3,4

-0,43

-4,67

-3,13

saldo migratorio totale (per mille abitanti)

-0,27

-1,9

-1,37

1,63

1,4

4,93

-2,17

0,13

tasso di crescita totale (per mille abitanti)

-5,67

-6,13

-5,8

-0,23

-1,97

4,5

-6,83

-2,97

popolazione 0-14 anni al 1° gennaio (valori percentuali) – al 1° gennaio

10,8

12,4

10,37

12,1

11,97

13,33

11,23

12,53

popolazione 65 anni e più (valori percentuali) – al 1° gennaio

24,27

22,33

22,97

20,57

21,73

19,13

23

22,13

indice di vecchiaia (valori percentuali) – al 1° gennaio

224,9

180,47

221,6

169,73

181,47

143,87

205,67

176,97

età media della popolazione – al 1° gennaio

46,8

45,3

46,73

44,9

45,27

43,7

46,1

45,17

 

L’analisi si basa su tre fattori: 1) il saldo naturale, 2) il saldo migratorio/il tasso di crescita della popolazione 3) la strutturazione anagrafica e l’età media.

Il saldo naturale: nati e morti inversamente proporzionali

Osserviamo che la provincia di Oristano presenta i dati peggiori nel periodo di riferimento, sia in relazione al numero di nati, sia in relazione ai morti. Il saldo naturale è dunque il più basso tra le province della Sardegna. Sui valori della natalità, osserviamo inoltre che il trend è negativo in tutte le province della Regione, con dei picchi nelle Province in cui il tasso di natalità è più alto. Nonostante i valori complessivamente siano migliori, il peggioramento è in corso anche in Provincia di Cagliari e di Obia. Oristano e Provincia, invece, confermano negli anni dei valori molto simili, sempre molto negativi

Per quanto riguarda il tasso di mortalità, i valori peggiori sono, come detto, in provincia di Oristano, seguita da Nuoro e Medio Campidano. Il trend di crescita dei morti è nelle province del Medio Campidano e di Olbia Tempio.

Il saldo naturale, infine, presenta valori negativi in tutte le province, con la prestazione migliore offerta dalla Provincia Olbia Tempio. I valori peggiori, ovviamente, si registrano nella provincia ci Oristano, anche se il trend negativo più consistente per il periodo di riferimento si registra in Ogliastra e nella Provincia Olbia Tempio. Appare interessante, dunque, che Provincia di Oristano e Medio Campidano presentino dei valori di riferimento deficitari, i peggiori di tutta la Regione (con Sulcis e Nuorese che seguono a stretto giro), ma i peggioramenti più intensi si verificano nelle Province con i valori migliori, a dimostrazione della contrazione delle nascite in tutto il territorio regionale e l’incremento del numero di morti, in linea con i valori nazionali.

Il saldo migratorio e il tasso di crescita della popolazione: un fenomeno non omogeneo

Risultano molto interessanti anche i dati sul saldo migratorio nelle province. Si è detto nel precedente post che la provincia di Oristano presenta un saldo pari quasi a 0 nel rapporto tra immigrati ed emigrati (considerando anche il 2017 il dato sarebbe stato positivo, nel periodo 2014-2016 è appena sotto lo 0). Ci sono Province, invece, che presentano dati molto preoccupanti. Si tratta in particolar modo delle province Medio Campidano, Nuoro e Carbonia/Iglesias, per le quali il saldo migratorio è molto negativo, con valori in peggioramento nel periodo di riferimento soprattutto per la provincia di Nuoro. Cagliari e Olbia presentano un saldo migratorio rispettivamente positivo e molto positivo.

Le dinamiche sembrano evidenti: i territori confinanti alle zone più floride della Sardegna (Cagliari e Olbia) registrano tassi migratori più consistenti a vantaggio dei territori più ricchi.

In definitiva, il tasso di crescita della popolazione, che combina saldo naturale e saldo migratorio, presenta i valori più negativi nelle Province di Oristano, Medio Campidano, Nuoro e Carbonia Iglesias, positivi nella sola Provincia di Olbia Tempio.

Oristano, a fronte di un saldo migratorio prossimo alla parità, pur presentando una situazione drammatica, presenta valori complessivi leggermente migliori rispetto alle altre province del quartetto peggiore.

La strutturazione anagrafica e l’età media

L’elemento della distribuzione della popolazione per classi anagrafiche riporta la provincia di Oristano in fondo alla graduatoria. Oristano ha la percentuale più bassa dei residenti più giovani (10,8% della popolazione) e il più alto per popolazione anziana (24,27%). In ragione di tali risultanze, l’indice di vecchiaia è il più alto a livello regionale, così come l’età media della popolazione. Tali dati sono collegati ai valori che compongono il saldo naturale, infatti seguono Oristano le province di Carbonia Iglesias e del Medio Campidano.

Conclusioni – Oristano e Medio Campidano: due territorio abbandonati

Attraverso l’analisi dei dati sovra esposti, abbiamo individuato quattro province sarde in difficoltà dal punto di vista demografico e quattro che, nonostante le difficoltà, presentano saldi meno preoccupanti (senza tener conto della migrazione interna alle Province). Su nuorese e Sulcis Iglesiente la politica ha già puntato i fari, attraverso la pianificazione di interventi d’emergenza per contrastare le crisi dei territori. Poco o nulla si è detto e fatto sulla nostra provincia e sul territorio del Medio Campidano. Eppure si tratta di due territori che presentano degli indicatori di crisi demografica, derivante dalla crisi economica, preoccupanti. La provincia di Oristano ha una strutturazione anagrafica di declino, priva di giovani e giovanissimi. La Provincia del medio Campidano associa a dati relativamente negativi su natalità e mortalità un tasso migratorio particolarmente negativo.

Le uniche province in salute sono quella di Cagliari e soprattutto Olbia Tempio, con valori relativamente e inaspettatamente buoni della provincia Ogliastra.

Sembra chiaro, dunque, che Oristanese e Medio Campidano siano dei territori in crisi, al pari se non più di Nuorese e Sulcis Iglesiente, tuttavia non riescono a imporre nell’agenda regionale la propria emergenza demografica e di sviluppo. Richiamando il post Oristanese e Medio Campidano: riusciranno ad alzare la voce e a farsi sentire? Di Antonio Ladu, riusciranno questi territori a farsi sentire?

Riccardo Scintu

Ha conseguito nel 2010 il Dottorato di Ricerca in Scienza Politica presso l’Università di Bologna, sede di Forlì. Laureato nel 2006 all’Università di Bologna in Scienze dell’Organizzazione e del Governo. Opera in numerosi enti locali della Sardegna come componente esterno di organismi di valutazione delle performance e come consulente sulle tematiche dell’organizzazione e della gestione delle risorse umane.