L’obiettivo dell’evento era quello di evidenziare, insieme alla collega Martina Vaccargiu, quanto le terapie popolari siano talvolta similari alle tecniche naturopat che.
Vediamo qualche esempio dei contatti riscontrati:
Nat. IL DECOTTO –è un preparato liquido e si ottiene facendo bollire la droga (chiamata cosi la parte della pianta da dove si vuole estrarre il principio attivo) opportunamente sminuzzata. Si fa precedere spesso una macerazione di circa 12 ore prima di portare il tutto a ebollizione per un tempo di 15-20 minuti, in un recipiente coperto, in modo da tenere elevata la temperatura e non evapori troppa acqua. (a differenza dell’infuso in cui viene versata l’acqua bollente sopra la droga e tenuto in infusione 5-10 minuti). I metodo della decozione viene utilizzato per l’estrazione dei principi attivi dalle parti più dure delle piante: radici, cortecce, rami, bacche, oppure principi attivi come le mucillagini, che sono più difficili da estrarre. (orzo, camomilla, semi di lino, calendula, malva, achillea).
Med. Pop.INSPIRARE – Una delle tante terapie praticate per la cura del mal di testa consisteva nell’inspirare il profumo di erbe come la menta, la ruta, l’assenzio.
Non può non farci pensare all’aromaterapia, antichissima, praticata oggi da medici naturopati o esperti in fitoterapia.
Nat. INSPIRARE – sarebbe meglio dire respirare l’aroma di oli essenziali solitamente messi in un diffusore. Il più utilizzato è l’abbinamento tra O.E. di eucaliptolo e pino. Menta e basilico vengono più utilizzati per ridestare l’attenzione dopo una giornata stressante. Esistono dei diffusori che diffondono l’essenza senza essere diluiti con acqua, questi diffusori agiscono per micronizzazione, rompendo proprio la particella dell’essenza e creando nell’aria una quantità di ioni negativi che sono gli stessi che si creano dopo la pioggia, che in egual maniera abbatte le alte cariche elettrostatiche. Ottimo per ambienti chiusi o troppo affollati.
Med. Pop.CATAPLASMI – Questa modalità di intervento presenta forme e denominazioni diverse:
contrapasimu – un preparato di erbe cotte a cui si poteva aggiungere dell’olio d’oliva, applicato sul punto interessato con funzione emolliente;
cucchedda – impiastro da applicare alle tempie, contenente come base farina e lumache schiacciate, a cui si potevano aggiungere elementi diversi come aceto, vino, sale, albume, malva, capelvenere ecc.. La composizione del contenuto della cucchedda era molto varia;
podda- impiastro affine alla cucchedda, usato per il mal di denti, avente come base farina, vino o aceto, a cui si aggiungevano mandorla amara schiacciata, lumache o altre sostanze a seconda delle conoscenze del guaritore. La composizione era varia;
papetta-impiastro usato soprattutto nella cura delle contusioni, contenente malva, ortica, e/o parietaria cotte, con olio d’oliva;
cupa- erbe riscaldate a secco, avvolte in un panno di lana.
Nat. CATAPLASMA –impasto o poltiglia curativa, solitamente costituito da ricotta o argilla dove possono essere mescolate essenze o erbe curative. Possono essere applicate direttamente sulla parte o inserite su una garza.
Med. Pop.VAPORI CALDI-l’utilizzazione dei vapori caldi nella pratica terapeutica avveniva secondo modalità diverse:
inspirando- si faceva bollire dell’acqua contenente determinate erbe e il malato doveva respirarne i vapori;
esposizione ai vapori –in un recipiente (bagnarola o pentola) si faceva bollire dell’acqua contenente l’erba richiesta. Successivamente il malato ben coperto doveva stare a cavalcioni del recipiente, in modo da assorbirne i vapori caldi.
BAGNI E PEDILUVIO – molto diffusi durante l’estate i bagni di sabbia calda al mare per la cura dei reumatismi;
bannius de cobedina-questa terapia consisteva nel mettersi a bagno dentro il tino in cui fermentava il mosto, restandoci per qualche ora; sempre per la cura dei reumatismi;
pediluvio-veniva effettuato con acqua calda, ma anche con vino molto caldo;
può essere considerata un pediluvio a secco la prassi di avvolgere i piedi in panni di lana molto caldi.
Nat. VAPORI CALDI: è una pratica ancora usata, ma solitamente nell’acqua calda si preferisce mettere O.E. Per bagni e pediluvi si preferisce fare un bagno in vasca o andare alle terme. Viene praticata con acque sulfuree per problemi bronco polmonari e/o dolori articolari. Oggi i bagni o i pediluvi hanno solo una funzione rilassante.
Med.pop.SALASSO-il salasso propriamente detto veniva effettuato attraverso l’incisione di una vena, praticata con una sorta di bisturi detto lanzitta.
Altra modalità di praticare il salasso, molto diffusa, era costituita dall’applicazione di sanguisughe.
Può essere considerata una forma particolare di salasso la prassi di bucare un orecchio per curare una forma specifica di mal di testa.
Diversi informatori hanno dichiarato che il pediluvio con acqua calda costituiva una sorta di salasso bianco.
Nat.Salasso – personalmente non so dove il salasso venga fatto ancora, ma è più una pratica medica. In India e Cina e paesi tropicali vengono ancora usate le sanguisughe per asportare via percutanea vari ematomi, soprattutto quelli legati a gravi forme di diabete, o malattie da ristagno come vene varicose.
Med.pop.CAUTERIZZARE –La cauterizzazione costituiva l’unica terapia contro la pustola maligna del carbonchio. Veniva praticata trattando il male con un ferro rovente, in genere una chiave maschio.
Una pustola ritenuta meno pericolosa del carbonchio, secondo diversi informatori, veniva curata con l’applicazione di uva passa e zucchero, che avevano la funzione di cuocere, bruciare il male, per cui veniva considerata come una forma leggera di cauterizzazione.
Nat. La CAUTERIZZAZIONE è una pratica abbastanza invasiva, cosa che la naturopatia non prevede. In questo caso specifico del carbonchio (bacillusantracis) si effettuerebbe la prassi medica
Med. Pop.FUMIGAZIONI –Il fumo, prodotto attraverso sostanze diverse (zucchero, zolfo, caffè, assenzio, incenso, fiori secchi benedetti) doveva essere respirato (nella terapia dell’asma);
nella cura della tosse si impregnava di fumo un tampone di cotone, che andava applicato alla fronte del malato; anche in questa circostanza il fumo era prodotto dallo zucchero;
nella cura de su mabi de su tasuru, il malato veniva fatto investire dal fumo prodotto bruciando foglie e rami di tasuru
fumigazioni di assenzio secco per la cura de isogusmalus negli adulti.
Nat. Il fumo è un prodotto tossico e non conosco tecniche di cura della persona. L’unica, che però è illegale, è l’utilizzo della marjuana sottoforma di sigaretta che si è rivelata molto utile nel risolvere momentaneamente problemi al sistema nervoso centrale: Morbo di Parkinson, oppure come terapia del dolore in casi di atrosi, sclerosi multipla, cancro.
Med.nat.VENTOSE – Questo tipo di intervento terapeutico localmente è definito nei modi seguenti: bantosas, istassas, sa maniposa. Praticata nella cura della lombalgia, della polmonite e su dabori de s’enna de s’anima.
Un altro modo di praticare questo tipo di terapia consisteva nello spalmare una mano col miele e con questa fare pressione sul punto interessato, sollevandola rapidamente.
Nat. VENTOSE – in naturopatia ricorda la COPPETTAZIONE che si fa in medicina cinese. Si utilizza una tazzina di vetro, ricorda quella dello yogurt, e si applica sulla pelle come una ventosa. Esiste la coppettazione a caldo: metodo in cui viene scaldata la coppetta nel suo interno con una fiamma, diminuendo cosi il volume dell’aria. La coppettazione a freddo si usano campane di vetro con una valvola al loro apice cui si applica un pallone di gomma. L'effetto di queste ultime è generalmente più dolce e lento. I benefici di tale trattamento consistono nel sbloccare tossine del sistema linfatico e sanguigno, rimetterle in circolo per drenarle via e riossigenare i tessuti. Ultimamente questo trattamento lo si può vedere nei corpi degli atleti, effettuato sulla muscolatura per sciogliere l’acido l’attico e migliorare l’ossigenazione muscolare.
Med. popMASSAGGI –La pratica del massaggio era molto diffusa e quasi sempre era accompagnata dalla presenza di olio d’oliva o qualche grasso animale.
Nat. MASSAGGI – la pratica dei massaggi in naturopatia è molto usata. Può essere fatta sulla pelle senza nessun aggiunta di olio come nel caso della riflessologia plantare, oppure si può massaggiare attraverso i vestiti come lo shiatsu o il tuinà. In ayurveda si effettuano dei massaggi in base a certe patologie : per esempio si usa colare un filo d’olio sulla fronte per almeno 20 minuti (schirodharashiro=testa dhara=far colare olio) questa tecnica è molto rilassante e spesso veniva utilizzata per le malattie del sistema nervoso. L’ayurveda ha diversi tipi di massaggio che servono per sostenere o diminuire il dosha, che è la costituzione ayurvedica suddivisa nei tre elementi principali Pitta=fuoco Vata=aria Kafa=acqua al quale solitamente è abbinata l’alimentazione specifica.
Med. Pop.UNGUENTI – Per la cura della febbre nei bambini, un unguento preparato con chinino ridotto in polvere finissima e strutto;
per la cura della rogna un unguento preparato con zolfo e olio d’oliva o strutto, a cui talvolta si aggiungeva anche il sapone o la cera nuova;
per la cura della tigna un unguento preparato con zolfo e cera nuova; oppure un unguento preparato con sapone e cera nuova (s’unguentu de saboni)
nella cura dei foruncoli un unguento preparato con olio d’oliva e cera nuova (s’unguentu de cera noba);
nella cura della sruechera (linfadenite ascellare), si applicava un unguento preparato con tuorlo, sale e farina e il tutto andava lavorato all’interno del guscio dell’uovo (s’unguentu de s’ou
nella cura di su fogu de timongia veniva applicato un unguento preparato con olio d’oliva e fuliggine;
nella cura del fuoco di sant’Antonio si applicava un unguento preparato con olio d’oliva, sapa e farina;
nella cura de su fogu terra si applicava un unguento preparato con terra in polvere finissima, cenere prodotta col fieno delle stuoie e olio d’oliva;
nella cura di isfrommigheddas veniva applicato un unguento a base di feci rosse di gallina (?), detto s’unguentuchiu.
Nat. UNGUENTI- questa tipologia di prodotti sono semi solidi. In commercio ve ne è una vasta gamma con base naturale come cera d’api e burro di karitè, burro di cacao, oppure con base sintetica come vasellina, silicone al quale vengono aggiunte delle sostanze medicamentose a base di estratto d’erbe o estrazione omeopatica.
Med. Pop.POLVERI –Per le irritazioni della pelle dei bambini si applicava la polvere dell’intonaco o quella del ladrini delle pareti, lavorata fino a farla diventare fine come la farina;
i ragazzini usavano ricorrere alla polvere per fermare il sangue nelle piccole ferite soprattutto ai piedi;
per le irritazioni della pelle dei bambini si faceva ricorso anche alla fuliggine;
ancora per le irritazioni della pelle dei bambini altro rimedio era costituito dalla farrixedda de linna (il legno tarlato);
molto diffuso il ricorso alla cenere: per le irritazioni della pelle dei bambini, per la cura de isfruconis, per disinfettare e fermare il sangue nelle piccole ferite.
NatPOLVERI – le polveri più conosciute in commercio sono i talco profumati. Ma spesso risulta troppo assorbente e secca la pelle, in tal caso molte aziende hanno studiato delle polveri a base di amido di riso, di mais o tapioca che sono meno aggressive. Solitamente con aggiunta di ossido di zinco per un effetto cicatrizzante e anti arrossamento.
Med. Pop. SCIACQUI –per il mal di denti sciacqui con un decotto di ruta, con aceto, con acquavite o con la propria orina;
per affezioni della cavità orale sciacqui con acqua e sale;
se l’affezione era causata dalla febbre bisognava fare sciacqui con un decotto di limone, camomilla, ruta, zuccherato;
le donne anziane che avevano perso i denti preparavano un decotto di scorza di melagrana con cui facevano degli sciacqui per rafforzare le gengive.
GARGARISMI –il primo intervento contro l’angina in genere era costituito da gargarismi di succo di limone diluito con poca acqua, oppure gargarismi di aceto caldo, acquavite o un decotto di parietaria;
per il mal di gola generico, tonsille infiammate si ricorreva ai gargarismi di succo di limone o di acquavite.
Nat .SCIACQUI –Poco conosciuti ma molto efficaci sono gli sciacqui con argento colloidale (argento ioni in acqua bi distillata) ottimo disinfettante per afte, herpes e tutte le ferite in genere. Ottimi gli sciacqui con idrolato di timo per il cavo orale e di malva sia per il cavo orale che per l’igiene intima. Anche il gel di aloe è ottimo diluito con l’acqua sia per il cavo orale che per la pelle.
Med.pop.PURGA –Era consuetudine purgarsi almeno una volta l’anno, in primavera o a settembre; i purganti usati erano il sale inglese o l’olio di ricino.
Nat. PURGA – è letteralmente l’allontanamento delle tossine. Tecnica usata in molti modi. In ayurveda si chiama virechana e fa parte dei 5 trattamenti del panchakarma che è un percorso di disintossicazione dei dosha (costituzioni). Il virechana si prende per via orale un mix di erbe e da una serie di movimenti all’intestino che serve per purificare il dosha Pitta (fuoco). Altri generi di purga vengono usati nel lavaggio epatico, che è una tecnica per liberare i dotti biliari ed epatici da calcoli. Questa tecnica viene utilizzata anche in alcuni ospedali oncologici nel veneto durante la chemio per disintossicare il fegato. Nella famosa terapia Gersonanticancro come depurante per il fegato si usa il clistere al caffè, viene fatto con caffè biologico e stimola la secrezione biliare, ed ha un effetto diverso dall’essere bevuto.
Med. Pop.MASTICARE –Nella cura del mal di stomaco si masticava la ruta, poi la si cospargeva sullo stomaco e si praticavano dei massaggi;
nella cura del foruncolo era molto usato il picapani, che consisteva in pane masticato e ben impastato con la saliva per essere applicato al male e favorirne il processo suppurativo.
Nat. MASTICAZIONE – questa è una forte raccomandazione in naturopatia, spesso le persone tendono ad avere grossi problemi digestivi a causa del fatto che non masticano bene, oppure non possono masticare bene perché non hanno una buona dentatura. Il problema di stomaco e conseguente gonfiore addominale si ha nelle persone con iride mista. Questa costituzione ha carenza di enzimi digestivi.
Med. Pop.ESTRAZIONE DEI DENTI-Le tecniche di estrazione dei denti erano numerose e talvolta affidate all’inventiva di singoli individui:
molto diffuso era l’intervento che prevedeva l’estrazione del dente con le mani. In questo modo venivano estratti soprattutto quei denti che già si muovevano e a praticarlo poteva essere direttamente la persona interessata (nel caso di bambini) oppure una persona conosciuta come esperta localmente;
sui denti malfermi si interveniva anche con la tecnica dello spago;
nella maggior parte dei casi i denti negli adulti venivano estratti con le normali pinze o tenaglie; gli operatori erano prevalentemente donne;
qualcuno era in possesso di una pinza tipo quella usata dal medico;
casi particolari legati all’inventiva dei singoli: il calzolaio e il piede di ferro; il fabbro e il ferro rovente.
Nat. ESTRAZIONE DENTALE – questo è un approccio ormai prettamente medico. In naturopatia si può applicare un protocollo di disintossicazione da amalgama o un protocollo curativo e di sostenimento per l’organismo negli interventi chirurgici degli impianti .
Med. Pop. SUCCHIARE – L’eccesso di latte nelle donne che allattavano veniva eliminato facendo succhiare il seno ad un cucciolo di cane;
in qualche caso si faceva intervenire un agnellino;
c’erano anche delle donne che di prestavano per questa operazione, ma questo non costituiva l’intervento più diffuso.
Nat. SUCCHIARE – solitamente la tecnica del succhiare è ottima per stimolare la digestione, tenere in bocca e succhiare o masticare un pezzetto di zenzero o cardamomo, migliora la digestione. Mangiare una prugna secca e poi tenere in bocca il nocciolo per almeno 20-30 minuti, aiuta nella decongestione delle vie nasali e a stappare il naso.
Med. Pop.PIEDI STRETTI –Il mal di testa veniva curato anche con una tecnica particolare: il malato doveva stare disteso sul dorso e in questa posizione sollevare le gambe e stringere i piedi il più forte e il più a lungo possibile.
Nat. PIEDI STETTI –non ho mai sentito parlare in naturopatia del tenere i piedi stretti per alleviare il mal di testa. Sicuramente si basa sul principio della riflessologia plantare: che prevede la pressione e il trattamento dei punti riflessi sotto il piede per alleviare i dolori.
Nando Cossu
Laureato in Storia e Filosofia all’Università di Cagliari, ha conseguito il diploma di Specializzazione in Studi Sardi con una tesi sulla medicina popolare in Sardegna. La medicina popolare e la cultura materiale dell’isola hanno costituito l’ambito principale della sua ricerca. Insegnante e dirigente scolastico, ha curato per la comunità Arci-Grighine la sezione del Piano di sviluppo socio-economico dedicata alle tradizioni popolari e alla cultura popolare e si è dedicato all’allestimento e alla cura del Museo del giocattolo di Ales. Per quanto concerne la medicina popolare, oltre a vari articoli, ha pubblicato il volume “Medicina popolare in Sardegna. Dinamiche, operatori, pratiche empiriche e magiche”, Carlo Delfino Editore, Sassari, 1996 (presentazione di Enrica Delitala) e “A luna calante. Vitalitàe prospettive della medicina tradizionale in Sardegna “, Argo, Lecce, 2005 (presentazione di Giulio Angioni). L’ultima pubblicazione è stata “L’amore negli occhi. ” Rapporti fra i sessi e formazione della coppia nella società agropastorale sarda “, Carlo Delfino Editore, Sassari, 2014.