Nell’Arena gli spettatori gongolavano al culmine dell’eccitazione,
I duelli dei Giganti strappavano boati di ammirazione,
Il clangore delle spade e dei pugnali invadeva lo spazio
Di suoni poderosi, misti alle urla dei combattenti,
Ai gemiti dei morenti, mentre il sangue nutriva la Madre Terra.
Dopo, solo un silenzio spettrale e il pianto delle madri
accompagnava i Guerrieri uccisi alla sepoltura,
La necropoli si arricchiva di una nuova statua e di un sepolcro.
Nell’ultimo viaggio, una mesta tristezza scendeva
Su spose e sorelle, mentre un guanto avvolgeva la mano.
Terra, pioggia, sole, vento e acqua di laguna
Han custodito per millenni il tuo segreto.
Sepolti dalla sabbia vegliavano sui morti
Statue possenti, armate fino ai denti,
Archi, frecce, scudi, spade e pugnali sanguinanti.
Giganti nuragici dalle lunghe trecce,
Aitanti e giovani guerrieri, alti due metri,
Aleggiano sulla necropoli ai piedi della collina.
Heroon posa le gigantesche orme del sandalo di pietra
sulla sabbia ardente di Ichnusa, disegnando la sua forma.
Isola ricca di cacciagione, pesci, frutti della terra,
legname, quarzi, corallo ed ossidiana,
Eri verdeggiante e costellata di Prama, la palma nana,
Una sconfinata sequenza di boschi e campi coltivati.
Le navi Shardana solcavano il mare, dalle Colonne d’Ercole al Nilo,
Scambiando cibo, monili, vasellame, anfore e bronzetti.
Maestri intagliatori son venuti dall’Oriente a impreziosire
Le statue funerarie, a guardia eterna dei sepolti.
Un’ orda violenta di invasori distrusse i tuoi tesori,
Riducendoli in pezzi e ammucchiandoli in cataste,
Per cancellare ogni segno dell’antica civiltà.
Oggi menti e mani illuminate con lo scavo ed il restauro
Ridonan luce ai tesori oltraggiati e abbandonati,
Restituendoli, con abile maestria, allo splendore antico,
Preziosi testimoni di storia, cultura e tradizioni
Di un popolo mai domo, esempio di coraggio e dignità.
Noi vagabondi erranti nel tempo, intrisi di salsedine,
Cerchiamo nella Storia il senso dell’esistere,
Osserviamo fluire il ciclo della vita,
Minuscoli granelli in un ingranaggio troppo vasto,
Sospesi tra catene e libertà, tra sogno e realtà.
Giorgio Luciano Pani
Giorgio Luciano Pani esprime la sua passione per la scrittura affrontando i temi legati all’essenza della natura umana. L’uomo è visto nelle sue peculiarità creative, operose, spirituali.
Uguale interesse lo spinge ad affrontare i temi della Storia, della cultura e delle tradizioni della Sardegna.