Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni, rispettivamente il presidente dell’Esecutivo e dell’Assemblea regionale corsa, incontreranno nei prossimi giorni il Presidente della Francia Macron.

Sarà interessante vedere come verranno affrontate e risolte le richieste della Corsica, di particolare interesse anche per la nostra regione.

I dirigenti corso chiedono una revisione costituzionale su tre questioni.

La prima e la più importante richiesta è il riconoscimento del popolo corso nella Costituzione francese.

Ancora oggi la Corsica non ha uno Statuto speciale di autonomia, mentre lo hanno i territori d’Oltre mare. I corsi sperano che la loro rivendicazione sia accolta nel processo di revisione costituzionale, annunciato da Macron.

In Francia ci sono forti resistenze a quest richiesata non solo da parte del mondo politico, ma anche da parte dei cittadini, Secondo un recente sondaggio solo il 31% di loro è favorevole al riconoscimento della specialità corsa nella Costituzione.

La seconda riguarda la co-ufficialità delle due lingue: il francese e il corso. Su questa richiesta la resistenza è fortissima; la posizione francese è che la lingua corsa può essere insegnata nelle scuole, ma non si accetta l’equiparazione alla lingua ufficiale.

La terza è lo statuto del residente che richiede un cambiamento della Costituzione perché comporta una situazione di inegalità fra i francesi. La motivazionedi questa richiesta è che i dirigenti corsi vogliono preservare i locali dalla speculazione immobiliare.

È difficile però che si accetti che solo i residenti da più di cinque anni nell’isola abbiano il diritto di acquistare o di costruire un un bene immobiliare.

L’ultima grande rivendicazione non richiede modifiche costituzionali; si chiede che che quelli che gli indipendentisti chiamano “prigionieri politici” possano godere di una riduzione di pena e scontare la stessa in Corsica.

Antonio Ladu

Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano al Liceo Jeanson de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.