È ormai prossima la scelta del nuovo Sindaco e del Consiglio Comunale di Oristano da parte dei cittadini elettori. Le coalizioni in lizza preparano il programma elettorale e le liste dei candidati da sottoporre al giudizio e al voto dei cittadini. Ritengo che ogni programma dovrebbe porsi l’obiettivo di realizzare il recupero dei principali monumenti del centro storico e la creazione di un percorso giudicale.
Il percorso giudicale potrebbe essere delimitato in un quadrilatero che comprende la Torre di Mariano II e la piazza Roma, la cinta muraria prossima alla via Sant’Antonio, il Palazzo Giudicale di Piazza Manno e Portixedda con il vicino Convento delle Clarisse.
All’interno del perimetro, partendo dal Palazzo Giudicale, la Cattedrale, il Seminario, il Complesso Monumentale di San Francesco, la piazza dedicata a Eleonora d’Arborea, la casa di Salvator Angelo de Castro, la Torre di Mariano II,il Museo Arborense, la casa di Peppetto Pau, la vecchia reggia giudicale.
Ripercorrendo a ritroso la storia di “Aristanis” rinveniamo alcuni resti che testimoniano l’insediamento di un “castrum” romano e di ragguardevoli produzioni agricole di epoca imperiale.
Dopo il crollo dell’impero la città cadde sotto l’influenza bizantina, la cui presenza in città è testimoniata dalla costruzione di tre chiese: San Saturnino, San Michele (attuale Cattedrale) e Lo Spirito Santo (via Sant'Antonio). Anche nel complesso monumentale di San Francesco si possono osservare particolari di origini bizantine.
Il perimetro cittadino bizantino comprendeva Via Garibaldi, Via Angioi, via Vittorio Emanuele, piazza Duomo e via De Castro.
A seguito della creazione del Sacro Romano Impero d’Occidente iniziò a declinare l’influenza bizantina e nacquero i giudicati, tra cui anche quello degli Arborea.Mariano II di Arborea realizzò una cinta muraria inespugnabile anche per le truppe aragonesi che più volte cercarono di violarle.
Nel 1070 Oristano divenne capitale giudicale e iniziò la trasformazione in città istituzionale. Nei primi trenta anni del secolo XII venne costruita la Cattedrale romanica, nel 1175 l’ospedale giudicale, Sul finire del 1200 venne realizzata la nuova reggia giudicale mentre il complesso monumentale di San Francesco esisteva già da alcuni decenni.
Nel sottosuolo la fitta rete di cunicoli che permetteva di muoversi inosservati all’interno della cinta muraria e di sbucare fuori da punti inaspettati per sorprendere i nemici e poter disporre di una via di fuga. All’interno i collettori fognari permettevano il deflusso delle acque piovane e dei reflui.
Piero Ortu nel suo libro “Viaggiando per Oristano” fa un elenco dei siti istituzionali, che comprendono: Reggia Giudicale, Castello, Torre di San Filippo, Port’e Mari, Prospera, Curia de Spendio, Curia Vescovile, Cattedrale romanica di Santa Maria, Chiesa e Convento di San Francesco, Ospedale giudicale con annessa chiesa.
Sicuramente la Oristano giudicale destava ammirazione e incuteva rispetto con la sua imponente cinta muraria, i due Castelli che sorgevano all’interno, le Chiese, le ampie Torri e i campi di resistenza.
Purtroppo di questo splendore oggi rimane solo il ricordo, mentre sarebbe fondamentale ricreare un percorso giudicale all’interno della città che testimoni la grandezza raggiunta dal giudicato di Arborea in molteplici campi: istituzionale, economico, legislativo e sociale.
Ne trarrebbero vantaggio la memoria storica ma anche l’economia di tutta la provincia di Oristano, attraverso un percorso storico che partendo dalla civiltà nuragica arrivi fino ai nostri giorni, valorizzando la cultura e i prodotti tradizionali.
Giorgio Pani