Sono stata onorata di fare questa breve ricerca sulla naturopatia per ritrovare le similitudini con la medicina popolare descritta da Nando Cossu. Qui di seguito ne elenco alcune delle tante riscontrate. In questa occasione abbiamo voluto dare spazio solo alle tecniche empiriche.
Qualche esempio:
med.pop. IL DECOTTO – Costituisce uno dei procedimenti più praticati. Infatti, difficilmente in una famiglia non era presente una persona che sapesse preparare un decotto per la cura delle patologie minori da raffreddamento o dell’apparato gastroenterico.
Non sono emersi riferimenti all’infuso.
Nat. IL DECOTTO – è un preparato liquido e si ottiene facendo bollire la droga (chiamata cosi la parte della pianta da dove si vuole estrarre il principio attivo) opportunamente sminuzzata. Si fa precedere spesso una macerazione di circa 12 ore prima di portare il tutto a ebollizione per un tempo di 15-20 minuti, in un recipiente coperto, in modo da tenere elevata la temperatura e non far evaporare troppa acqua. (a differenza dell’infuso in cui viene versata l’acqua bollente sopra la droga e tenuto in infusione 5-10 minuti). I metodo della decozione viene utilizzato per l’estrazione dei principi attivi dalle parti più dure delle piante: radici, cortecce, rami, bacche, oppure principi attivi come le mucillagini, che sono più difficili da estrarre. (orzo, camomilla, semi di lino, calendula, malva, achillea).
Med. Pop. INSPIRARE – Una delle tante terapie praticate per la cura del mal di testa consisteva nell’inspirare il profumo di erbe come la menta, la ruta, l’assenzio.
Non può non farci pensare all’aromaterapia, antichissima, praticata oggi da medici naturopati o esperti in fitoterapia.
Nat. INSPIRARE – sarebbe meglio dire respirare l’aroma di oli essenziali solitamente messi in un diffusore. Il più utilizzato è l’abbinamento tra O.E. di eucaliptolo e pino. Menta e basilico vengono più utilizzati per ridestare l’attenzione dopo una giornata stressante. Esistono dei diffusori che diffondono l’essenza senza essere diluiti con acqua, questi diffusori agiscono per micronizzazione, rompendo proprio la particella dell’essenza e creando nell’aria una quantità di ioni negativi che sono gli stessi che si creano dopo la pioggia, che in egual maniera abbatte le alte cariche elettrostatiche. Ottimo per ambienti chiusi o troppo affollati.
Med. Pop.CATAPLASMI – Questa modalità di intervento presenta forme e denominazioni diverse:
contrapasimu – un preparato di erbe cotte a cui si poteva aggiungere dell’olio d’oliva, applicato sul punto interessato con funzione emolliente;
cucchedda – impiastro da applicare alle tempie, contenente come base farina e lumache schiacciate, a cui si potevano aggiungere elementi diversi come aceto, vino, sale, albume, malva, capelvenere ecc.. La composizione del contenuto della cucchedda era molto varia;
podda – impiastro affine alla cucchedda, usato per il mal di denti, avente come base farina, vino o aceto, a cui si aggiungevano mandorla amara schiacciata, lumache o altre sostanze a seconda delle conoscenze del guaritore. La composizione era varia;
papetta – impiastro usato soprattutto nella cura delle contusioni, contenente malva, ortica, e/o parietaria cotte, con olio d’oliva;
cupa – erbe riscaldate a secco, avvolte in un panno di lana.
Nat. CATAPLASMA – impasto o poltiglia curativa, solitamente costituito da ricotta o argilla dove possono essere mescolate essenze o erbe curative. Possono essere applicate direttamente sulla parte o inserite su una garza.
Med.nat. VENTOSE – Questo tipo di intervento terapeutico localmente è definito nei modi seguenti: bantosas, is tassas, sa maniposa. Praticata nella cura della lombalgia, della polmonite e su dabori de s’enna de s’anima.
Un altro modo di praticare questo tipo di terapia consisteva nello spalmare una mano col miele e con questa fare pressione sul punto interessato, sollevandola rapidamente.
Nat. VENTOSE – in naturopatia ricorda la COPPETTAZIONE che si fa in medicina cinese. Si utilizza una tazzina di vetro, ricorda quella dello yogurt, e si applica sulla pelle come una ventosa. Esiste la coppettazione a caldo: metodo in cui viene scaldata la coppetta nel suo interno con una fiamma, diminuendo cosi il volume dell’aria. La coppettazione a freddo si usano campane di vetro con una valvola al loro apice cui si applica un pallone di gomma. L'effetto di queste ultime è generalmente più dolce e lento. I benefici di tale trattamento consistono nel sbloccare tossine del sistema linfatico e sanguigno, rimetterle in circolo per drenarle via e riossigenare i tessuti. Ultimamente questo trattamento lo si può vedere nei corpi degli atleti, effettuato sulla muscolatura per sciogliere l’acido l’attico e migliorare l’ossigenazione muscolare.
Med. pop MASSAGGI – La pratica del massaggio era molto diffusa e quasi sempre era accompagnata dalla presenza di olio d’oliva o qualche grasso animale.
Nat. MASSAGGI – la pratica dei massaggi in naturopatia è molto usata. Può essere fatta sulla pelle senza nessun aggiunta di olio come nel caso della riflessologia plantare, oppure si può massaggiare attraverso i vestiti come lo shiatsu o il tuinà. In ayurveda si effettuano dei massaggi in base a certe patologie : per esempio si usa colare un filo d’olio sulla fronte per almeno 20 minuti (schirodhara shiro=testa dhara=far colare olio) questa tecnica è molto rilassante e spesso veniva utilizzata per le malattie del sistema nervoso. L’ayurveda ha diversi tipi di massaggio che servono per sostenere o diminuire il dosha, che è la costituzione ayurvedica suddivisa nei tre elementi principali Pitta=fuoco Vata=aria Kafa=acqua al quale solitamente è abbinata l’alimentazione specifica.
Med. Pop. SUCCHIARE – L’eccesso di latte nelle donne che allattavano veniva eliminato facendo succhiare il seno ad un cucciolo di cane;
in qualche caso si faceva intervenire un agnellino;
c’erano anche delle donne che di prestavano per questa operazione, ma questo non costituiva l’intervento più diffuso.
Nat. SUCCHIARE – solitamente la tecnica del succhiare è ottima per stimolare la digestione, tenere in bocca e succhiare o masticare un pezzetto di zenzero o cardamomo, migliora la digestione. Mangiare una prugna secca e poi tenere in bocca il nocciolo per almeno 20-30 minuti, aiuta nella decongestione delle vie nasali e a stappare il naso.
Med. Pop. PIEDI STRETTI – Il mal di testa veniva curato anche con una tecnica particolare: il malato doveva stare disteso sul dorso e in questa posizione sollevare le gambe e stringere i piedi il più forte e il più a lungo possibile.
Nat. PIEDI STRETTI – non ho mai sentito parlare in naturopatia del tenere i piedi stretti per alleviare il mal di testa. Sicuramente si basa sul principio della riflessologia plantare: che prevede la pressione e il trattamento dei punti riflessi sotto il piede per alleviare i dolori.
Martina Vaccargiu
Vive a Tramatza. Da sempre interessata alla cure alternative, per 18 anni ha fatto un genere di Yoga prettamente meditativo. Nel 2012 ha deciso di cominciare a fare i primi corsi monotematici che riguardavano l'iridologia , che è la scienza che studia lo stato di salute attraverso l'iride.Ora è all'ultimo anno della scuola di Naturopatia a Roma e lavora con un'azienda di fitoterapici.