di Giampiero Vargiu
Luciano Floridi nei suoi saggi scrive delle conseguenze della cosiddetta rivoluzione digitale, legata, soprattutto, alla Intelligenza Artificiale (AI). Tale rivoluzione cognitiva ha eliminato l’ultima illusione dell’uomo di essere al centro dell’universo. Infatti, l’uomo ha avuto già tre delusioni:
– prima della rivoluzione copernicana, che ha dimostrato che la nostra terra non è il centro intorno al quale ruota tutto, viveva se stesso come il soggetto al centro dell’universo,
– prima della rivoluzione darwiniana, che ha dimostrato che siamo frutto di una evoluzione e, forse, un bellissimo errore, percepiva se stesso come il dominatore incontrastato del pianeta,
– prima della dottrina freudiana, che ha dimostrato che non siamo in grado di controllare la nostra mente sempre in maniera consapevole, riteneva ancora di avere il pieno controllo del proprio pensiero.
Con la rivoluzione digitale e la successiva immersione in un nuovo ambiente chiamato Infosfera, l’uomo perde anche la convinzione di essere il controllore delle informazioni, considerato che i software, esseri non intelligenti ma terribilmente performanti, sono in grado di controllare le informazioni in maniera centinaia di volte più efficienti dell’uomo. Pur essendo intelligenti, noi perdiamo sempre a scacchi con il nostro computer, che non è intelligente ma ha una capacità computazionale infinitamente più grande della nostra.
È un discorso di come l’uomo si sta modificando antropologicamente a seguito di una rivoluzione che ha avviato, ma che spesso non riesce a controllare.
Un discorso così inquietante, in questo periodo nel quale il coronavirus ha reso tutto più complicato, lascia però la speranza che l’uomo possa ancora essere il protagonista del suo futuro, nelle metropoli come in un centro periferico come Oristano.
In questa situazione, nella quale l’uomo ha perso molte certezze, che cosa può fare?
Possiamo ancora pensare di vivere in una Società che ha l’ansia di poter consumare tutto o in una Società che si prende cura del mondo e dell’altro?
Questo può succedere se si diventa consapevoli che, dopo le epoche delle invenzioni e delle scoperte, bisogna sviluppare le potenzialità del Design. Qualunque cosa può essere disegnata e realizzata in tanti modi diversi, ugualmente validi. Ecco, l’Intelligenza Artificiale questo non lo può fare. Questa è l’epoca della creatività e della cultura. Possiamo progettare, disegnare anche il nostro futuro,
Il concetto di Infosfera è centrale, perchè ci potrebbe consentire di sviluppare quanto Luciano Floridi propone nei suoi saggi “La quarta rivoluzione industriale”, “Pensare l’infosfera” e “Il verde e il blu”. In particolare, quest’ultimo saggio contiene molte proposte interessanti in vista della progettazione di una Società equa e sostenibile nell’epoca del digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’Internet delle Cose. Questo approccio ci può consentire di affrontare temi centrali come la Scuola e il Lavoro del futuro all’interno di una cornice che valorizza il capitale umano e sociale.
Nel video allegato di seguito il filosofo Lucano Floridi, al primo evento di la Repubblica dedicato alla società digitale in diretta dal Politecnico di Milano, ci parla di queste problematiche in un incontro su “La vita al tempo del digitale e la nuova etica”