di Giampiero Vargiu
LA NUOVA del 18 dicembre scorso riporta la notizia che si è tenuta, in modalità online, l’Assemblea plenaria del Contratto di Costa. A tale riunione hanno partecipato rappresentanti dei settori produttivi (agricoltura, pesca e turismo), dell’associazionismo e i firmatari del Contratto (11 Sindaci firmatari, Provincia e Consorzio di Bonifica). È intervenuto anche l’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis, il quale ha comunicato che la Giunta regionale, accogliendo una proposta del suo Sssessorato, sta per deliberare l’istituzione di un Parco regionale delle Zone Umide dell’Oristanese quale strumento per una gestione integrata ed efficiente delle aree Natura 2000 dell’Oristanese. Ai partecipanti a tale iniziativa (tra i quali Lipu di Oristano, Legacoop Sardegna, Confagricoltura e rappresentanti degli albergatori) tale proposta è piaciuta.
Il racconto dei fatti salienti che hanno portato a questa notizia è doveroso. I dati evidenziati di seguito sono stati presi dal sito MARISTANIS.
Il progetto MARISTANIS e il Contratto di Costa
Nel settembre 2017,la Fondazione svizzera MAVA for the Nature, nell’ambito del suo Piano d’Azione per il Mediterraneo “Enhancing the conservation of coastal wetlands”, ha approvato il progetto MARISTANIS sulla Gestione Integrata delle sei Aree Ramsar del Golfo di Oristano. Cofinanziato da MAVA, il progetto è coordinato dalla Mediterranean Sea and Coast Foundation ed implementato con la collaborazione dell’Area Marina Protetta del Sinis – Isola di Mal di Ventre e da importanti organizzazioni internazionali che operano nel bacino del Mediterraneo (MedPan, MedWet, Plan Bleu, MedINA e PAP/RAC, BirdLife e Tour du Valat).
Il Progetto vede la partecipazione attiva al perseguimento dei risultati attesi dei Comuni di Arborea, Arbus, Cabras, Guspini, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, San Vero Milis, Santa Giusta e Terralba, con il supporto tecnico di MEDSEA, una fondazione costituita da un gruppo di ricercatrici e ricercatori, decisi a impegnarsi per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine e costiere della Sardegna e del Mar Mediterraneo.
Le sei Aree Ramsar del Golfo di Oristano interessate al progetto sono lo Stagno di Sale ‘e Porcus, lo Stagno di Mistras, lo Stagno di Cabras, lo Stagno di Pauli Maiori, lo Stagno di S’Ena Arrubia, gli Stagni di Corru S’Ittiri, Marceddì, San Giovanni. Per salvaguardare le zone umide e le loro risorse, la quasi totalità dei Paesi membri delle Nazioni Unite hanno aderito alla Convenzione di Ramsar, un trattato ambientale in vigore dal 1975, che fornisce le indicazioni per la conservazione e l’uso sostenibile delle zone umide di importanza internazionale.
Nel Febbraio 2018, a Oristano, i Comuni del progetto Maristanis, hanno proposto un percorso decisionale partecipato, finalizzato alla gestione integrata e sostenibile degli habitat marini e costieri delle zone umide del Golfo di Oristano. Per fare questo, è stato deciso di definire un Contratto delle Zone Umide marino-costiere dell’oristanese sul modello dei “Contratti di fiume” (ex art. 68 bis del Testo Unico Ambientale). Delle Zone Umide inserite nel Contratto, oltre ai sei stagni citati, fanno parte:
- l’AMP Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre;
- dei Siti Rete Natura 2000, i SIC (Stagno di Sale ‘e Porcus, Stagno di Putzu Idu, Sa Salina Manna e Pauli Marigosa, San Giovanni di Sinis, Stagno di Cabras, Stagno di Mistras, Stagno di Santa Giusta, Stagno di Pauli Maiori, Sassu – Cirras, Stagno di S’Ena Arrubia e territori limitrofi, Stagno di Corru S’Ittiri) e le ZPS (Stagno di Sale ‘e Porcus, Isola di Mal di Ventre, Stagno di Cabras, Stagno di Mistras, Stagno di Pauli Maiori, Stagno di S’Ena Arrubia, Corru S’Ittiri, Stagno di San Giovanni e di Marceddì).
Il Contratto di Costa è uno strumento volontario di partecipazione negoziata e partecipata. I macro-obiettivi che il Contratto di Costa dell’Oristanese si propone di raggiungere sono i seguenti:
- Migliorare la conoscenza delle zone umide;
- Realizzare una gestione integrata delle zone umide costiere;
- Ridurre le minacce sugli ecosistemi marini;
- Promuovere una gestione ed un uso efficiente delle risorse idriche;
- Ridurre il rischio derivante dalle fonti di inquinamento;
- Migliorare il livello di tutela di specie e habitat a rischio;
- Valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico;
- Aumentare la consapevolezza sull’importanza delle zone umide.
Nell’ottobre 2019, a San Vero Milis, è stata sottoscritta la Dichiarazione di Intenti, con la quale i Comuni aderenti si sono impegnati a redigere un Programma d’Azione.
Nel Settembre 2020 hanno aderito alContratto il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese, la Provincia di Oristano e l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.
A Gennaio 2021 è stato approvatoil Programma delle Azioni del Contratto ed è stato istituito il Gruppo di Coordinamento, costituito dai sottoscrittori del Contratto, cui vengono riconosciute funzioni politico – decisionali e di coordinamento. Gli assi strategici del Programma delle Azione del Contratto includono:
a) Governance territoriale partecipata e capacity building;
b) Miglioramento dello stato ecologico dei sistemi idrici;
c) Tutela della biodiversità e del capitale naturale;
d) Riqualificazione del paesaggio e valorizzazione del patrimonio culturale;
e) Green economy – verso un modello di sviluppo del territorio sostenibile e responsabile;
f) Rafforzamento della resilienza al cambiamento climatico;
g) Comunicazione e sensibilizzazione ambientale.
Il 5 Febbraio 2021, a Oristano, è statosottoscritto il Contratto delle Zone umide marino – costiere dell’Oristanese (Accordo di Programmazione Negoziata ex art. 2, comma 203, lettera a) della legge finanziaria n. 662 del 1996).
Il 6 Ottobre 2021, si aggiunge al Contratto delle Zone umide marino – costiere dell’Oristanese il Comune di Nurachi.
Il 26 Ottobre 2021, a Oristano, nell’Aula Consiliare della Provincia di Oristano, sono iniziati gli incontri con le associazioni, i settori economici e la popolazione nel processo partecipativo per il Contratto.
La durata del progetto è 2017 – 2022.
Lunedì 13 dicembre si è chiuso il primo ciclo di incontri del processo partecipativo per il Contratto, che hanno l’obiettivo di trovare un modello di gestione comune. Otto gli incontri per 20 ore di ascolto nel territorio con le associazioni e le imprese produttive dell’agricoltura, pesca e turismo, condotti dalla Fondazione MEDSEA, e dalla segreteria tecnica del gruppo di Coordinamento del Contratto, a cui aderiscono i comuni di Arborea, Arbus, Cabras, Guspini, Nurachi, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, San Vero Milis, Santa Giusta e Terralba, l’Assessorato regionale alla difesa dell’ambiente, la Provincia e il Consorzio di Bonifica di Oristano.
Il nuovo ciclo di incontri inizierà a gennaio 2022.
Dai verbali delle riunioni (26.10.2021, 28.10.2021, 09.11.2021, 11.11.2021, 16.11.2021, 25.11.2021, 02.12.2021) si può desumere che c’è stato un grosso sforzo per realizzare un processo partecipativo coinvolgente tutti gli attori istituzionali, economici ed associativi del territorio, ma per esserci un vero e forte coinvolgimento del territorio gli assenti sono i cittadini e la politica, che non possono non avere un ruolo importante in un progetto così strategico per le nostre Comunità.
Il Territorio dell’Oristanese ha già dimostrato importanti capacità di aggregazione
Per fare tutta la cronaca, ricordo che già nel 2014, all’inizio della predisposizione del Programma Operativo della Regione Sardegna 2014-220, il Circolo del PD di Oristano propose in un Assemblea pubblica tenutasi all’Hospitalis Sancti Antoni, alla presenza dell’allora Assessore alla Programmazione della Regione Sardegna Raffaele Paci e del Direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu, i risultati di un’ attività di elaborazione di idee e progetti per lo sviluppo del territorio dell’Oristanese. L’Assessore Paci e il Direttore Cadeddu apprezzarono molto le proposte, vedendolo come il primo esempio in Sardegna nella direzione giusta di una corretta e attiva progettazione delle risorse comunitarie da parte dei territori interessati. Sottolinearono tra le idee progettuali fondamentali su cui puntare quella presente in una scheda elaborata da Gianni Pernarella e relativa alla creazione di un “Distretto lagunare oristanese”, finalizzato a valorizzare e realizzare un utilizzo multidirezionale delle lagune, concernente:
a – gli aspetti produttivi dell’allevamento ittico e della pesca lagunare;
b – le potenzialità, sinora inespresse, ai fini turistici nell’ambito del turismo naturalistico;
c – gli aspetti, con la partecipazione dell’Università e dell’IMC – International Marine Centre di Torregrande, finalizzati, da un lato, a strutturare la programmazione di interventi idraulici necessari al mantenimento in buona salute delle lagune e, dall’altro lato, a quelli idrobiologici utili al miglioramento produttivo degli allevamenti ittici e della pesca lagunare.
Quelle proposte non ebbero seguito, ma negli anni successivi tali proposte sono state riprese con il progetto MARISTANIS citato.
Nel sito dell’Associazione di Promozione Sociale Oristano e Oltre sono presenti vari interventi di Gianni Pernarella, che sollecita, in particolare, la politica a far propria quella idea originaria. In particolare, segnalo i pezzi “Le lagune dell’Oristanese: tra miopia politica locale ed incapacità a progettare il proprio sviluppo” e ”Sviluppo: una proposta operativa per la creazione di un sistema lagunare oristanese”.
Scriveva Gianni Pernarella “Un progetto, quindi, che attraverso la creazione di un vero e proprio “Distretto” valorizzi una risorsa di grande potenzialità, altamente giustificata solo che si consideri che le zone umide dell’Oristanese sono, in Europa, seconde per estensione al solo complesso della Camargue in Francia.”
Il territorio dell’Oristanese aveva, comunque, già dimostrato anche in occasione della Progettazione Integrata e con il relativo laboratorio territoriale di Oristano, come evidenziato nel Rapporto d’Area del 2006, di avere notevoli capacità progettuali e di aggregazione.
Un’occasione di sviluppo territoriale integrato e partecipato
Senza soffermarsi troppo sul passato, che, comunque, è importante ricordare, mi preme mettere in evidenza che oggi abbiamo davanti, con il progetto MARISTANIS, il Contratto di Costa e la proposta della Regione su un Parco regionale delle Zone Umide dell’Oristanese, un’occasione che il territorio tutto deve cogliere e farla diventare un patrimonio progettuale e operativo di tutti.
Bisogna individuare cosa manca perché sia fatto un passo decisivo in tale direzione. Nei prossimi mesi continuerà il processo partecipativo del Contratto di Costa. Perché diventi realmente un processo partecipativo, riprendo quanto già evidenziato nel pezzo “TESTO UNIFICATO D. L. 409 – PP. LL. 19 – 418 – 438 “Disciplina generale per il governo del territorio”, presente sul sito dell’APS Oristano e Oltre, in occasione della discussione della Legge Urbanistica Regionale nella passata legislatura regionale e nel quale avevo già scritto dell’importanza che attribuivo al Capo VI “Partecipazione dei privati alle scelte pianificatorie” con gli articoli 22 e 23 su, rispettivamente, ” Informazione e partecipazione” e “Dibattito pubblico per le opere di rilevante impatto”. Riporto quanto scritto quasi integralmente.
L’Art. 22 “Informazione e partecipazione” di tale proposta di Legge Urbanistica regionale recitava al comma 1 “Nei procedimenti di formazione e approvazione degli atti di governo del territorio sono assicurate adeguate forme di partecipazione dei cittadini e delle associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi e la concertazione con le parti economiche e sociali.”
Per rafforzare questa impostazione e dare una risposta adeguata a quanti segnalavano una mancanza di coinvolgimento dei cittadini nella stesura della Legge citata, proponevo di modificare nel seguente modo il comma 4 dell’articolo:
“Al fine di assicurare livelli uniformi e reale partecipazione alle decisioni sul governo del territorio nell’intero ambito regionale, la Regione definisce con apposite linee guida, da emanarsi improrogabilmente entro dodici mesi dalla vigenza della presente Legge, le metodologie, le tecniche, gli indicatori di risultato condivisi e ritenuti congrui della reale partecipazione e le pratiche di informazione e partecipazione e incentiva forme di collaborazione interistituzionale per fornire l’adeguato supporto conoscitivo e documentale.” Quella proposta di Legge Urbanistica Regionale sappiamo tutti come sia tristemente finita in un qualche cestino della spazzatura.
Oggi, il Comune di Oristano e le Istituzioni del territorio dell’Oristanese possono, comunque, in attesa delle disposizioni dei livelli istituzionali più alti, dotarsi di un proprio Regolamento che normi il ricorso al coinvolgimento dei propri cittadini per le opere e i progetti rilevanti e strategici, come quello del Contratto di Costa sulle lagune dell’Oristanese, individuando anche degli indicatori di risultato che certifichino la reale partecipazione delle nostre Comunità alla stesura e all’approvazione di questi progetti: una reale partecipazione attiva alla vita sociale delle Comunità.
Un’occasione seria di crescita anche culturale e sociale, ma, soprattutto, un nuovo metodo democratico e trasparente di gestione della cosa pubblica e un’occasione di crescita del capitale sociale della nostra Comunità.
Ritengo che su questa proposta, nei prossimi mesi, anche in vista delle prossime elezioni amministrative nel Comune di Oristano, la politica debba battere un colpo. Compito delle Associazioni è quello si sensibilizzare e informare, le decisioni spettano alla politica, ma per innescare un reale processo partecipativo e che i progetti siano “sentiti” propri dalle Comunità è auspicabile l’aggregazione di un movimento di cittadini e di associazioni, anche a livello territoriale, che convinca la politica e le nostre Istituzioni a far propri con convinzione i progetti di cui scrivo e a rivendicare e promuovere, come già scritto più volte, una “Vertenza del Territorio dell’Oristanese”.
Potremmo, nelle grandi difficoltà, che oggi accompagnano la nostra Comunità dal punto di vista economico, sociale e culturale, ma anche sanitario, “fare rete”, unire le forze, coinvolgere tutti, le Associazioni, le Istituzioni, le Organizzazioni sociali ed economiche e la Politica, per un “Grande Disegno di Sviluppo dell’Oristanese”. Possiamo ribaltare la convinzione che nel nostro territorio non sia possibile guardare ad un futuro migliore, ad un territorio che unisce le proprie forze, che porta avanti una “Vertenza Territoriale”, della quale, peraltro, si è stati capaci in passato, con risultati importanti. L’occasione del Contratto delle Zone Umide dell’Oristanese non va persa e va inserita all’interno di un disegno più ampio del nostro sviluppo.
Si, come già scritto più volte, la “Collaborazione ci salverà”.