di Riccardo Scintu

Metodi e strumenti sono due concetti differenti. Possiamo dire che uno strumento si fruisce e un metodo si progetta. Attraverso il metodo si progetta la migliore fruizione degli strumenti.

Questa distinzione va oggi affievolendosi sempre di più.

Gli strumenti a disposizione sono numerosissimi, sempre più a basso costo e ogni giorno più sofisticati; talmente capaci di fornire delle prestazioni soddisfacenti da sostituirsi, in molti casi completamente, ai metodi. Quelli più sofisticati agiscono ormai autonomamente o automaticamente, secondo un metodo (o algoritmo) già progettato da altri e che persegue fini predefiniti.

Per avere successo in quello che si fa, per molti l’unica cosa che serve è dotarsi di adeguati strumenti. Considerata la vastità dell’offerta, talvolta (ma sempre più spesso) si trascura il design, il pensiero proprio e legato a un proprio obiettivo. Il metodo non serve più, il progetto è nello strumento che utilizzo.

Napoleone e i cannoni

Quando ho pensato a questo problema mi è tornato in mente un aspetto della vita di Napoleone, che inizia la sua carriera militare come ufficiale di artiglieria e che considera, per tutta la sua vita, l’artiglieria come lo strumento principale per vincere le guerre. Stando a questo esempio, si più dire che i cannoni sono gli strumenti, ma le scelte legate al loro utilizzo corrispondono al metodo.

Oggi utilizziamo degli strumenti che ci dicono cosa fare e non utilizziamo più le nostre competenze, le nostre idee, la nostra sensibilità, per progettare metodi differenti e magari più efficaci. Faccio degli esempi familiari a molti:

  • Facebook ci suggerisce come sponsorizzare i nostri post e precompila i dati per ottenere i migliori risultati;
  • WordPress ci consiglia come scrivere dei testi affinché siano più efficaci e collegati alle ricerche su Google;
  • Netflix ci dice i film che ci piaceranno.

Gli strumenti sì, ma con il pensiero

La sensazione è che non siamo noi a usare gli strumenti, ma viceversa. Questo non significa che questi siano inutili, dannosi, o che non li dobbiamo utilizzare esattamente come questi ci suggeriscono di fare; ritengo invece che per ogni azione “suggerita” dallo strumento, noi dovremmo fare un piccolo sforzo intellettuale, interrogarci su quell’utilizzo e scegliere consapevolmente se accettare il suggerimento.

In questo modo metodo e strumento, oggi quasi indistinguibili, tornerebbero a essere concetti diversi e complementari.

Perché, è bene dirlo: Napoleone non avrebbe vinto tutte le sue battaglie senza la migliore artiglieria del mondo, ma probabilmente un esercito con tutti quegli strumenti e nessuna guida non avrebbe conseguito tutte quelle vittorie.