Bruxelles ha scelto il Niger per arginare il fenomeno della migrazione irregolare.

Perchè il Niger? Secondo la rivista di geopolitica Limes, a causa della sua debolezza politica ed economica; debolezza che avrebbe spronato la Repubblica semi presidenziale ad accettare gli aiuti dell'Europa per autolegittimarsi ora ed alle prossime elezioni.

Il presidente Issoufou e il suo governo hanno arginato, negli ultimi mesi, in qualche misura, il flusso di migranti che viaggiava sulle rotte usuali della regione, ma nulla di fatto per quanto riguarda i viaggi nel deserto del Sahara, sempre più frequenti e portatori di malattie e morte.

Interviste tratte da Limes “La voce di chi vuole lasciare l'Africa “

PIER: “Anche se siamo tutti all'interno dell'area di libera circolazione della Cedeao (Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale) , a norma di legge i poliziotti non dovrebbero farci passare senza i documenti in regola per viaggiare. Ma chiudono un occhio, se paghi. Se non hai i soldi, invece, non passi. Ce ne sono tanti, tantissimi posti di blocco, soprattutto se prendi la strada del deserto, e costano caro, 15 euro l'uno [»]”.

ADAMA: “Nel deserto?! Voi siete pazzi, io non prenderò mai la via del deserto verso il Niger, la Libia e poi sui barconi fino all'Italia. Ci sono troppi rischi, troppe violenze, troppi morti. Lo vediamo tutti i giorni in tv. Noi africani non sappiamo nemmeno nuotare! Anche se prendi una piccola barca dal Senegal o dalla Mauritania per andare in Spagna o passi o muori. Ma io non lo farò mai […]”.

L'Europa è concentrata sui risultati degli accordi stipulati col Niger sulla migrazione irregolare.

Ma l'ex colonia francese diventa sempre più autoritaria e insofferente, si scontra con le guerre degli stati confinanti, col terrorismo ed è segnata da vicende come quella recente dell'Uranium Gate; ed ancora l'opposizione civile si intensifica,

Sono tutti elementi che rendono instabili questi accordi.

Michela Ladu

Oristanese e agrigentina. Laureata in Teoria e Tecniche dell'Informazione all'Università degli Studi di Sassari. È stata giornalista per Telepace Agrigento e corrispondente agrigentina di Telecolor Sicilia. Ha lavorato per diversi siti di informazione.