Tra poco più di sei mesi la Sardegna tornerà al voto per il rinnovo del Consiglio Regionale e l’elezione diretta del Presidente della Giunta.

La Provincia di Oristano avrà 6 rappresentanti in Consiglio. Quanti saranno i candidati? Verosimilmente molto numerosi, visto la probabile proliferazione di liste.

In questo articolo mi interrogo, a prescindere da quanto è successo nei passati 5 anni di Giunta Pigliaru, su quali saranno gli argomenti della campagna elettorale dei candidati Consiglieri dell’Oristanese.

Ad oggi poco si muove, solo alcuni sono già in prima fila alla ricerca di una qualche visibilità, gli altri papabili sembrano optare per una posizione prudente, in attesa, tra le altre cose, di sapere se a Roma nascerà un governo.

Pur sapendo che la campagna elettorale per le regionali si basa anche sul rapporto di prossimità di un candidato con il territorio e con gli stessi elettori, ritengo che ci siano dei temi cruciali che un rappresentante dell’oristanese dovrebbe trattare:

  1. Il sistema sanitario: il San Martino di Oristano ha enormi problemi di personale, i posti letto di alcuni reparti non sono sufficienti in relazione al fabbisogno; ci si appoggia, per quanto riguarda visite ed esami strumentali, a strutture private convenzionate. Nel frattempo il destino degli ospedali di Bosa e Ghilarza è incerto, e sicuramente non radioso. Quali sono le proposte per il territorio?
  2. Il dimensionamento scolastico: molte scuole dell’oristanese rischiano la chiusura per la costante riduzione di studenti. Cosa fare per garantire un pieno diritto allo studio ai bambini e ragazzi dell’oristanese?
  3. Servizi sociali. La RAS spende tantissime risorse in servizi sociali, concentrando la propria attenzione sugli anziani e sulle forme di povertà. Sempre maggiore è l’esigenza di una migliore assistenza ai disabili. Sapendo che le risorse a disposizione sono limitate, è possibile tuttavia lavorare su politiche di maggior sostegno, anche attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato?
  4. La programmazione strategica: poco o nulla è arrivato dalla RAS per quanto riguarda i fondi europei. Fatte le dovute eccezioni, in buona parte è responsabilità anche dei rappresentanti degli enti locali. Ma i Consiglieri Regionali devono guidare i processi e incentivare la progettualità. Ci sono proposte?
  5. La politica degli enti locali: l’oristanese ha oltre l’80% dei Comuni sotto i 1000 abitanti. Oltre al trasferimento di fondi è necessario un supporto operativo per la gestione dei procedimenti più complessi. Sarebbe opportuno invertire il trend, visto che ad oggi è la RAS a chiedere lavoro aggiuntivo ai Comuni. Ci sono proposte in merito?
  6. Il turismo nell’Oristanese. Gli arrivi estivi aumentano di anno in anno, creando opportunità fino a qualche anno fa impensabili. Quale possibile sviluppo? Quali investimenti nel settore?
  7. La fiscalità di vantaggio: abbandonata per cinque anni la chimera della zona franca in tutta l’isola, si è tuttavia discusso a più riprese di altre forme più concentrate di fiscalità di vantaggio. Cosa si può fare con il porto di Oristano? È possibile ipotizzare soluzioni plausibili nel nostro territorio?
  8. Il settore enogastronomico. Il territorio dell’oristanese, a grande vocazione agricola, ha un potenziale enorme perché diventi il principale Polo agro-alimentare della provincia. Nella più rosea delle aspettative, una piccola Parma. È possibile pensare a politiche di sistema per far fare al settore un salto di qualità
  9. Il patrimonio storico- culturale. Cabras e i suoi tesori possono essere il volano di sviluppo per il territorio. Quali politiche si possono perseguire? È possibile individuare canali di finanziamento affinché la Provincia possa, veramente, investire in cultura?

La lista è lacunosa ed esorto chi legge ad aggiungere altri elementi di interesse. Personalmente, quando deciderò quale candidato votare, guarderò sicuramente alla lista preferita, ma all’interno di essa cercherò il candidato che darà più risposte a questi quesiti.

Riccardo Scintu

Ha conseguito nel 2010 il Dottorato di Ricerca in Scienza Politica presso l’Università di Bologna, sede di Forlì. Laureato nel 2006 all’Università di Bologna in Scienze dell’Organizzazione e del Governo. Opera in numerosi enti locali della Sardegna come componente esterno di organismi di valutazione delle performance e come consulente sulle tematiche dell’organizzazione e della gestione delle risorse umane.