Questo Post sarà abbastanza breve, ma ha un contenuto emblematico ed una morale che dovrebbe far riflettere molto in profondità i Cittadini oristanesi.

L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna del 21/6/2018 riportano la notizia, altamente liberatoria per la cittadinanza, che il Tribunale di Roma con sentenza del 2016 ha annullato i contratti di “finanza derivata” ( SWAP ) sottoscritti, per un totale di 29 milioni di euro, dalla Giunta Barberio con una banca che, al tempo, sembrerebbe essere stata anche consulente finanziaria del Comune (!?).

Il motivo sostanziale della sentenza è la nullità dei contratti per evidente disparità delle condizioni, tutte a vantaggio della banca e tutte a svantaggio del Comune.

La mia impressione e anche radicato convincimento, è che ben pochi cittadini abbiano seguito la vicenda e abbiano la percezione del rischio corso dalle casse comunali ma che, in ultima istanza, si sarebbe riflesso nelle tasche dei cittadini stessi, in relazione alla “potenziale” voragine finanziaria che avrebbe potuto determinarsi.

In questo contesto, non ravvedo la necessità di addentrarmi nell’illustrazione dei profili di rischio della “finanza derivata” (SWAP appunto) e passo figurativamente a sintetizzare così l’iter e i passaggi diversi di comportamento dei vari soggetti nel tempo:

1 – nell’ambito dell’Amministrazione Barberio, qualche amministratore “gnomo di Zurigo” ha pensato di agevolare le casse del Comune mettendosi a giocare alla “roulette” con i soldi dei cittadini per 29 milioni di euro: se andava bene, nel breve periodo tutto vantaggio per l’Amministrazione, i danni di lungo periodo sarebbero stati problemi di altri;

2 – l’Amministrazione Nonnis pur avendo presente la problematica è rimasta piuttosto tiepida rispetto ai rischi e ai danni finanziari che già si appalesavano e ha trascurato, in buona sostanza, il problema;

3 – l’Amministrazione Tendas, e per essa, onore al merito, l’assessore alle finanze avendo piena consapevolezza dei rischi e dei danni attuali e di quelli assai più rilevanti che andavano a profilarsi per il futuro ( e quindi di altre amministrazioni), ha affrontato di petto il problema e, in mancanza di una soluzione bonaria di annullamento con la controparte, ha imboccato, con la convinta adesione di tutta l’Amministrazione, la strada giudiziaria; accantonando nel frattempo le risorse finanziarie necessarie per chiudere la partita in caso di vittoria. Così è stato: gli “apprendisti stregoni” hanno percorso strade che ogni diligente buon padre di famiglia non avrebbe mai intrapreso, perché disseminate di “mine”. Altri si sono voltati da un’altra parte sperando di evitarle. Altri, infine, hanno provato con l’utilizzo di un “metal detector” ha sminare il sentiero.

C’è una morale in tutta questa vicenda che ha almeno tre angoli di visuale:

a – è tempo che i cittadini riflettano molto di più sui profili di competenza, prudenza, capacità e visione, delle persone cui danno, attraverso le elezioni, il compito di amministrare;

b – non è vero, e di ciò sono fermamente convinto, che non vi siano differenze tra identità politiche, che tutti i partiti siano uguali e che vi sia altresì un’indifferenza sostanziale nelle modalità di amministrare e gestire la cosa pubblica;

c – è tempo, infine, che i cittadini non si limitino più a votare ed a dimenticarsi del voto il giorno dopo le elezioni. È tempo e dovere civico informarsi, seguire le vicende e far sentire il fiato sul collo ai propri rappresentati, siano essi di maggioranza o di opposizione, che hanno contribuito ad eleggere con il loro voto.

Questa volta è andata bene, merito di un’Amministrazione attenta e competente che ha affrontato di petto il problema senza pensare, come è avvenuto: saranno problemi di quelli che verranno dopo.

Ma la prossima volta?

Gianni Pernarella

Laurea in Giurisprudenza conseguita a Pisa e studi post laurea in Economia. Dipendente del Banco di sardegna dal 1973 al 2003. Dopo esperienza pluriennale di filiale, assume nel 1990 ruoli di responsabilità nella struttura centrale “Organizzazione e Sistemi Informativi” dove, in veste di funzionario capo progetto, ha gestito oltre 10 progetti organizzativi e relativi a sistemi informativi. Collaboratore per oltre 6 anni del SIL – PTO di Oristano; ha scritto quattro libri sulla materia del credito e dell'economia provinciale oristanese relativa all'artigianato.