A circa quarant’anni dalla nascita della Provincia di Oristano, l’identità comune del territorio sembra persa, sostituita dal protagonismo delle zone omogenee interne.

Gli ambiti territoriali dei progetti presentati sono infatti quelli delle Unioni dei Comuni dell’Alta Marmilla, di Casa-Parte Montis, dei Fenici, della Costa del Sinis-Terra dei Giganti, del Guilcer- Barigadu, del Montiferru- Planargia, del Terrallbese e Linas.

Come si vede le uniche zone che si sono unite sono quelle del Terralbese e Linas che, peraltro, appartengono a due province diverse.

In questo quadro la Provincia non esercita nessun ruolo e il Comune capoluogo è una realtà a se stante, dopo aver cercato vanmente di costituire una rete urbana; sembra purtroppo aver rinunciato al ruolo di città capoluogo con la funzione di polo di servizi per l’intera provincia, come sta facendo Nuoro.

Vi sono anche altre conseguenze negative: non individuando servizi di area vasta si è tagliati fuori dal finanziamento delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del territorio provinciale; le risorse saranno tutte di piccola dimensione; vi saranno bandi territorializzati suddivisi per area e, da questi bandi, sarà esclusa la città di Oristano.

Ripropongo quindi la necessità di riunire il Tavolo della Concertazione e di lavorare, come ha fatto Nuoro, a un Piano di rilancio dell’Oristanese.

Fatta questa premessa che, spero, induca a una riflessione delle forze istituzionali, economiche e sociali del Territorio, di seguito una breve sintesi della situazione della Programmazione territoriale della Provincia.

Oristano Est

Il Comune di Oristano ha partecipato al Bando nazionale “Riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia” e ha ottenuto un finanziamento di 17.141.676,66 di euro.

È stato un grande risultato che va ulteriormente sostenuto; Cagliari, Sassari, Nuoro hanno infatti ottenuto finanziamenti regionali che vanno in direzione della politica di riqualificazione delle periferie.

Oristano deve richiedere lo stesso trattamento.

Alta Marmilla

Nell’ambito della strategia nazionale delle Aree Interne (SNAI), l’Alta Marmilla (Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Mogorella, Morgongiori, Nureci, Pau, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Usellus, Villa Sant’Antonio e Villaverde) è stata individuata come prima Area Prototipo della Sardegna che sperimenterà la SNA, con un finanziamento nazionale e regionale complessivo di 15.000.000 di euro.

C.A-S.A. Parte Montis

Il progetto territoriale Parte Montis è’ stato firmato un Accordo di Programma nel mese di Marzo 2017. È quello con un finanziamentodi 13 milioni di euro.

L’Accordo prevede l’attuazione degli interventi da parte dell’Unione dei Comuni Parte Montis (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu, Simala, Siris), che sarà responsabile del coordinamento e dell’attuazione degli interventi, del monitoraggio e del controllo e che opererà come centrale unica di committenza.

Sulla Programmazione territoriale regionale è stato, quindi, finora, approvato un solo Accordo di Programma; è un indice chiarissimo di quanto poco pesi la classe dirigente oristanese a livello regionale e del sonno della società civile interessata solamente alle piccole beghe locali.

Per completare il quadro, come ho già accennato all’inizio del Post, vi sono le seguenti Manifestazioni di interesse: Unione di Comuni dei Fenici, Costa del Sinis- Terra dei Giganti, Montiferru-Planargia, Guilcer-Barigadu, Terralbese-Linas.

Queste manifestazioni di interesse arrivano in ritardo, avranno meno risorse delle altre, dovranno correre per definire i progetti e spendere le risorse.

Antonio Ladu

Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano alLiceo Jeansono de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.