Scrivo questo Post per rilanciare l’attenzione sul problema delle Aree urbane così importante per Oristano e per dare un contributo ad affrontare concretamente i problemi dello sviluppo, degli investimenti e dell’occupazione.
Tralasciando per il momento il livello comunitario, metto in rilievo oggi le opportunità a livello nazionale e regionale.
A livello nazionale le fonti più importanti sono due: l'Accordo di Partenariato e il Fondo per la per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie
L’accordo di Partenariato 2014-2020 ha individuato le 10 città metropolitane designate con Legge n. 56 del 7 aprile 2014 e le 4 individuate nelle Regioni a statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina, Palermo) quali autorità urbane destinatarie di un “Programma Operativo Nazionale Città metropolitane”.
In questo PON è rientrata anche Cagliari: il risultato è stato un finanziamento per la Città metropolitana di 168 milioni attraverso il Patto per Cagliari.
La seconda fonte è il “˜Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia’ è stato istituito dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 208/2015, commi da 974 a 978) con una dotazione finanziaria iniziale di 500 milioni di euro, poi incrementata a 2,1 miliardi di uro dalla Legge di Bilancio 2017 per finanziare tutti i 120 progetti presentati.
Il Bando (Dpcm 25 maggio 2016) ha definito le modalità e procedure per la presentazione dei progetti da parte dei Comuni e delle Città metropolitane e ha fissato i tetti massimi della quota di finanziamento statale per ciascun ente: 18 milioni di euro per i comuni capoluogo e 40 milioni di euro per le Città metropolitane.
Il Bando assegnava un massimo di 18 milioni di euro per le città capoluogo e di 40 milioni di euro per le città metropolitane, considerando il cofinanziamento pubblico-privato come premialità
A novembre 2016, il Governo ha deciso di finanziare tutti i progetti presentati, aggiungendo 1.600 milioni di euro alla dotazione iniziale di 500 milioni, per un totale di 2,1 miliardi di euro. Il 5 gennaio 2017 è stata pubblicata la graduatoria, che comprende tutti i 120 enti partecipanti.
Come ormai ampiamente noto Oristano ha colto questa opportunità, risultando nelle posizione n.16 a livello nazionale e nella prima posizione a livello regionale, come si vede dalla Tabella seguente.
Posizione |
Comune |
Finanziamento |
Puntegio |
16 |
Oristano |
17.141.676,66 |
77 |
32 |
Nuoro |
18.000.00 |
70 |
42 |
Carbonia |
8.261.759,50 |
65 |
54 |
Tempio Pausania |
517.000 |
60 |
56 |
Sassari |
15.969.997 |
59 |
Tabella AL
A livello regionale strategia, obiettivi e strumenti delle Aree urbane sono trattati nel Piano regionale di sviluppo (PRS) e nel PO FESR 2014-2020
L'obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita delle comunità coinvolte e quello di rendere le città/aree vaste un luogo centrale della competitività regionale esaltando il ruolo di promotrici di innovazione e di crescita economica, anche agendo negli ambiti colpiti da degrado fisico ed emarginazione socio-economica per un generale riequilibrio urbano.
Anche nella nostra regione L’ITI (Investimento Territoriale Integrato) è stato ritenuto lo strumento più idoneo per dare attuazione all'”Agenda Urbana” (art. 7 comma 2 del Regolamento UE n. 1301/2013).
Il PO FESR, sulla base dell'Atto di indirizzo strategico per la programmazione 2014-2020, approvato con la Delib.G.R. n. 19/9 del 27.5.2014, ha individuato nelle conurbazioni di Cagliari, Sassari e Olbia le aree urbane da inserire nell’Agenda Urbana.
La Regione, in particolare con l'utilizzo sinergico dei fondi FESR ed FSE 20014-2020, ha deciso di agire nei contesti urbani delle tre maggiori città, Cagliari, Sassari e Olbia. Inoltre l’area vasta di Cagliari, come detto più sopra, partecipa, come detto più sopra, al Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane”.
Nei documenti regionali viene detto che le tre iniziative pilota previste nei POR FESR e FSE per Cagliari, Sassari e Olbia, non esauriscono le politiche per le aree urbane della Regione Sardegna neanche nei Programmi Operativi perché, testato il metodo con i tre ITI delle aree urbane maggiori, anche le aree urbane intermedie e quelle minori potranno promuovere interventi a valere sui finanziamenti FESR e FSE. In ogni caso lo strumento dell’ITI e l’approccio sotteso al suo utilizzo, sarà applicabile a tutte le realtà regionali (aree urbane intermedie e minori) anche per quei progetti non finanziati con i fondi strutturali.
La conclusione di questa analisi è che Oristano è riuscita ad avere finora un unico finanziamento partecipando al Bando nazionale per la riqualificazione urbana.
È sperabile che si passi di passare immediatamente all’attuazione del progetto finanziato e si inizi a lavorare per utilizzare le opportunità a livello regionale.
Antonio Ladu
Laureato alla Bocconi di Milano in Lingua e Letterature straniere, è stato assistente di Italiano alLiceo Jeansono de Sailly a Parigi. Sindacalista nella Camera del Lavoro di Oristano e nella Segreteria regionale della Cgil. È stato inoltre presidente del Consorzio Industriale e del Sil-Patto territoriale di Oristano.