di Michela Ladu
Guardare senza vedere
Osservare senza futuro
Fissare un volto sconosciuto per curiosità e prendersi cura dell’altro.
“Guardami la roba”, dice uno all’altro.
“Guardami da me” prosegue l’altro per proteggersi da sé.
Fissiamoci estranei per riconoscerci esseri umani.
Custodiamo il nostro vicino
Prendiamoci cura del nostro destino.
Scegliamo poi le catene che danno certezze e sicurezza.
Vediamo proiezioni del reale, cos’è la realtà se non un sogno di immaginazione?
Fuoco d’acqua marrone è ombra del mare.
Chi si tuffa ha preso la sua decisione: passare al mondo, di stelle, di desiderio.
Rompere così le catene per tornare poi in dietro.